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NEI PANIFICI DELLA MARCA PARTE LA CAMPAGNA “LO SAI COSA MANGI?”

Per sensibilizzare i consumatori sui rischi del pane surgelato precotto e solo dorato nel punto vendita. Prosegue l’impegno dei panificatori trevigiani per la tutela della salute dei cittadini. Dopo il pane mezzo sale (con dose di sale ridotta per chi ha problemi di ipertensione) ed oltre al progetto merenda sana (merende calibrate per le scuole elementari), entrambi realizzati con la collaborazione della ULSS 9, la categoria sta sensibilizzando i consumatori sulla differenza tra pane surgelato precotto, poi riscaldato e venduto nei supermercati come “appena sfornato”, e quello invece “fresco” sul serio, cioè impastato di notte, fatto lievitare, cotto e poi venduto nel forno artigianale entro la giornata di produzione. Al motto di “Lo sai cosa mangi?” stampato sui sacchetti del pane, i panificatori spiegano che c’è pane e pane, un conto è quello fresco e genuino, prodotto secondo un processo di produzione continuo, dall’impasto fino al pane completamento cotto che si acquista nel panificio, ed un conto è quello prodotto industrialmente, non si sa dove, quando e da chi, e solo dorato, riscaldato o sfornato presso il punto vendita. “Si tratta di due prodotti da forno totalmente diversi”- spiega il Presidente del Gruppo Maurizio Porato– “sui quali intendiamo offrire ai consumatori un’informazione completa ed oggettiva. Noi lavoriamo ogni notte per garantire ai clienti un prodotto finale sano e genuino su cui abbiamo il controllo degli ingredienti e dell’intero processo produttivo, dall’impasto, alla lievitazione alla cottura, mentre ora catene distributive e marchi internazionali vendono e pubblicizzano come fresco o appena sfornato un pane diverso che proviene da processi di surgelamento industriali e poi solo dorato o riscaldato. E’ un’informazione giusta e corretta che abbiamo il dovere di fornire, e per questo motivo lo abbiamo stampato su tutti i sacchetti, anche se ovviamente il consumatore è libero di scegliere cosa preferisce per la propria salute.” In tempi di “dimmi come mangi e ti dirò chi sei”, la campagna dei sacchetti dei panificatori sul buon pane fresco, artigianale e quotidiano, arriva a richiamare l’attenzione di cittadini e consumatori sulla necessità di comprendere sempre fino in fondo cosa si mette nel carrello della spesa, mangiando in maniera attenta e scrupolosa ed educando i giovani a capire gli ingredienti ed i processi di lavorazione. Oltre all’impegno per la salute, i panificatori mantengono le abitudini di solidarietà. Chiudono infatti il 2016 con la donazione di 1000 euro all’Avis, ente che sostengono, rilanciando, attraverso i panifici, l’importanza della donazione di sangue.

Fonte: www.marcaterziario.it

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